Molti bisogni dell’anima non richiedono un approccio terapeutico, ma nemmeno possono trovare soddisfazione solo con il supporto e la vicinanza di amici e famigliari.
La consulenza filosofica si rivolge a chi sta attraversando un periodo di crisi o difficoltà, a chi si sente disorientato o bloccato e non sa che strada prendere, a chi vuole fare chiarezza sui propri desideri più profondi o a chi, semplicemente, desidera lavorare su di sé per diventare più consapevole del proprio modo di essere e relazionarsi.
In tutti questi casi, prendersi del tempo per fermarsi a riflettere su cosa sta accadendo nella propria vita potendo contare sull’ascolto di un/a professionista, non solo può essere utile a districare pensieri ed emozioni, ma permette di vedere le cose sotto una nuova luce e di immaginare possibilità inesplorate.
Ci sono diversi stati d’animo con cui le persone giungono ad un percorso di consulenza filosofica: in alcuni casi il dolore o la rabbia sono forti e pungenti, in altri, al contrario, è piuttosto un senso di noia e insoddisfazione che spinge ad intraprendere il percorso, ma quello che accomuna situazioni anche così diverse tra loro è il fatto che la persona, ad un certo punto, si è detta qualcosa che suona più o meno così: “Basta! Non posso andare avanti così! Qualcosa deve cambiare!”.
Chi si rivolge alla consulenza filosofica, in genere, non si accontenta più di sopportare e adattarsi ad una situazione che ormai sente stretta, ma vuole capire cosa sta succedendo nella propria vita e affrontare i problemi con maggiore chiarezza per ricominciare a vivere in linea con i propri valori, bisogni e desideri.
In ogni caso, l’unico vero modo per sapere se la consulenza filosofica è davvero l’approccio più adatto alle proprie esigenze è provare. Per questo, i primi tre incontri (il primo dei quali è gratuito) sono da intendersi come conoscitivi: da un lato, per dare modo alla persona di valutare se l’approccio filosofico è quello che fa al caso suo e, d’altra parte, per permettere alle consulenti di mettere a fuoco la problematica e, nel caso in cui non rientrasse nell’ambito di pertinenza della consulenza, indirizzare verso un altro tipo di figura professionale.