A CHI SI RIVOLGE
I percorsi di consulenza filosofica rivolti ai più piccoli offrono sostegno e aiuto a bambini e bambine che vivono:

SEGNALI DI MALESSERE: MESSAGGI DA DECIFRARE
In altri casi, pur non essendoci situazioni di difficoltà immediatamente riconoscibili, è possibile che i genitori colgano dei segnali di malessere (ad esempio: difficoltà a concentrarsi nei compiti, un periodo di inappetenza, strani mal di pancia, difficoltà a dormire, ecc.) che un percorso di consulenza può aiutare a contestualizzare e decodificare.

In genere, infatti, i bambini, proprio per la loro età, non sono in grado di riconoscere ed esprimere chiaramente il motivo del loro malessere, ma lo fanno attraverso comportamenti che, talvolta, al genitore risultano difficili da comprendere e interpretare.
Attraverso il percorso di consulenza i motivi di disagio avranno modo di emergere ed essere elaborati per permettere al bambino/a di trovare nuovi modi per relazionarsi e comunicare eventuali difficoltà.
In quali casi può essere d’aiuto rivolgersi alla consulenza filosofica?
Come nel caso della consulenza filosofica rivolta ad adulti, anche per quanto riguarda i percorsi rivolti ai bambini, non si tratta di interventi terapeutici: il bambino che affronta un percorso di consulenza filosofica non ha necessità di essere curato da un disordine psichico o da disturbi cognitivi diagnosticabili, ma di essere compreso nel suo disagio emotivo, affettivo e relazionale e di essere supportato per poterlo affrontare e superare nel modo migliore.
La specificità di un intervento filosofico consiste nel riconoscere l’unicità del bambino/a, il suo particolare modo di esprimersi e fare le cose, per individuare le sue esigenze educative specifiche e favorire lo sviluppo di talenti e attitudini soggettive.

Accade spesso che i genitori, in totale buona fede, siano indotti a pensare che i problemi dei bambini si risolveranno da soli nel tempo, quando il figlio sarà cresciuto.
In realtà, quanto prima il malessere dei bambini viene riconosciuto e preso in carico quanto prima si risolverà precocemente senza correre il rischio che, invece, si strutturi in un problema più significativo. I bambini sono incredibilmente plastici e resilienti e questo fa sì che un intervento precoce si riveli molto efficace nel risolvere la causa del disagio e favorire una crescita più armonica.
Come avviene un percorso di consulenza rivolto ai bambini?

IL PRIMO COLLOQUIO
Nel primo colloquio il o i genitori verranno accolti da soli in modo da poter condividere le ragioni che li hanno spinti a valutare l’opportunità di offrire al bambino/a un percorso di consulenza filosofica e trovare insieme la modalità migliore per comunicare al figlio/a l’incontro con la consulente.
COMUNICARE L’INIZIO DEL PERCORSO AL BAMBINO/A
Molti genitori vivono con preoccupazione la necessità di comunicare tale decisione temendo che il figlio possa sentirsi sbagliato o credere di aver fatto qualcosa che non va. In realtà, quando la decisione di rivolgersi alla consulenza viene comunicata in modo adeguato, i bambini si sentono visti e ascoltati e sono sollevati per il fatto che i genitori si siano accorti del loro malessere e stiano facendo in modo di aiutarli.
GLI INCONTRI SETTIMANALI
Il bambino verrà accompagnato da uno o entrambi i genitori che si tratterranno per parte dell’incontro (all’inizio e alla fine) per lasciare il bambino da solo con la consulente nella parte centrale dell’incontro. La durata complessiva dell’incontro è di un’ora.
Il percorso di consulenza filosofica consente di dare significato ai comportamenti del bambino attraverso strumenti – come il gioco, il disegno, la pasta modellabile, favole e immagini – che gli/le permettano di esprimere le ragioni del suo disagio attraverso i linguaggi che gli sono più propri. Per i bambini, infatti, il gioco è sia uno strumento comunicativo, che un mezzo attraverso il quale elaborare emozioni e vissuti conflittuali.

IL RUOLO DEI GENITORI
Accanto agli incontri rivolti al bambino/a sono previsti colloqui telefonici e incontri in presenza con i genitori per discutere di ciò che emerge nel corso delle sedute con il bambino e trovare insieme le soluzioni per aiutarlo/a ad attraversare e superare le ragioni del suo disagio.
In alcuni casi può essere suggerito ai genitori di intraprendere un percorso parallelo di sostegno alla genitorialità in modo tale da rendere più efficace il cambiamento e favorire il benessere del nucleo famigliare nel suo complesso.