Immaginare un alfabeto dei sentimenti. Sentire e pensare nel mondo digitale

Progetto rivolto alle scuole primarie e secondarie di 1° e 2° grado
L’uso di smartphone e altri dispositivi tecnologici con accesso al web, è sempre più precoce tra i giovani e coincide in genere con il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria. L’utilizzo in autonomia di strumenti così potenti espone a rischi rispetto ai quali i più giovani da un lato vanno preservati e, dall’altro, responsabilizzati.
Il progetto si propone di dotare gli alunni e le alunne del senso critico necessario ad un uso consapevole delle tecnologie digitali e, in particolare, dei social media attraverso un percorso di alfabetizzazione sentimentale.
Per prevenire o modificare un utilizzo improprio dei dispositivi tecnologici e dei social media, infatti, non è sufficiente mettere in guardia rispetto ai pericoli o educare ai comportamenti corretti, ma è necessario innanzitutto risalire ai bisogni che questi strumenti danno l’impressione di soddisfare.
I laboratori filosofici prevedono, pertanto, una modalità di apprendimento attivo, che permetta di riflettere e imparare a partire dall’esperienza, al fine di prevenire forme di violenza e cyberbullismo, insegnare a leggere e interpretare le immagini digitali e saperne differenziare l’uso pubblico e privato, sviluppare l’immaginazione creativa, la capacità di ascolto e l’empatia.

Nelle scuole primarie una fiaba, scritta ad hoc dalle formatrici (“Il regno invisibile delle emozioni”, L’Orto della Cultura, 2021), funge da filo conduttore dei laboratori. Come insegna, infatti, la migliore tradizione filosofica – laddove il ragionamento non può arrivare – la fiaba, come il mito, ci aiuta a ritornare alla fonte di un sapere lontano e inaccessibile ma, allo stesso tempo, familiare e vicinissimo, perché affonda le sue radici nel nostro mondo interiore.
Il progetto si struttura in moduli che possono essere assunti singolarmente andando da un minimo di 3 ad un massimo di 7 incontri per classe. All’offerta formativa rivolta agli alunni/e è prevista, inoltre, la possibilità di affiancare incontri di sensibilizzazione rivolti ai genitori e incontri di formazione rivolti agli/alle insegnanti.
Un mondo di scelte. Orientamento scolastico vocazionale

Progetto rivolto alle scuole secondarie di 1° e 2° grado
Per prevenire e contrastare la dispersione, il disagio giovanile e l’insuccesso formativo, il progetto mette a disposizione un’offerta di orientamento rivolta ad alunni/e che si vedono avviati verso un contesto socio-lavorativo in cui è decisivo saper coniugare spirito di iniziativa e senso di responsabilità, informazione e formazione, identità e flessibilità.
Un mondo di scelte e opportunità virtualmente infinito, dove l’unica vera certezza è sapere cosa si è chiamati a fare per poi mettersi all’opera, integrando percorsi/imprese individuali e finalità pubbliche.
L’offerta formativa prevede laboratori filosofici esperienziali e attività di gruppo (gruppo classe o piccoli gruppi) e brevi colloqui di consulenza individuale rivolti a singoli alunni e/o genitori.
Oltre ai laboratori svolti in classe, il progetto offre sia la possibilità di attivare uno sportello di orientamento rivolto agli alunni/e che un’offerta formativa rivolta a genitori e insegnanti.
Stop violence. Progetto di educazione estetico-sentimentale

Progetto rivolto alle scuole secondarie di 1° e 2° grado
L’aumento di fenomeni quali bullismo, baby gang, abusi e violenze di genere, a cui stiamo assistendo negli ultimi anni, segnala la necessità di indagare la cultura da cui la violenza, nelle sue varie declinazioni, prende avvio e trae legittimazione.
L’immaginario della società contemporanea in cui i giovani crescono è permeato dalla violenza: dalle serie tv ai video virali sui social, dai testi della musica trap ai video games. Si tratta di una violenza che la maggior parte dei ragazzi non percepisce come tale, sia per effetto della sua diffusione, sia perché, essendo rappresentata in immagini, risulta meno reale. Nella messa in scena, infatti, la violenza, estetizzata e resa spettacolare, diventa affascinante perché si confonde con la forza.
Il progetto, attraverso laboratori filosofici, dibattiti e attività di gruppo, si propone di prevenire e affrontare forme di discriminazione, abuso e violenza favorendo lo sviluppo della sfera affettiva, della sensibilità empatica e del pensiero critico.
Agli incontri rivolti agli alunni il progetto prevede la possibilità di affiancare incontri di sensibilizzazione rivolti ai genitori e incontri di formazione rivolti agli/alle insegnanti.
La bellezza insegna a pensare. Percorso educativo tra arte e filosofia

Progetto rivolto alle scuole dell’infanzia e primarie
Nei bambini c’è una forte necessità di esprimere la propria personalità e le proprie idee che è continuamente alla ricerca di mezzi e forme di espressione: il progetto si propone, quindi, di favorire la capacità di conoscere e rendere comunicabile la sfera dei sentimenti e dei vissuti interiori, per loro natura difficilmente rappresentabili.
Il percorso formativo permetterà agli alunni di sperimentare diverse tecniche espressive e di approcciarsi alla lettura simbolica di immagini artistiche, per stimolare la sensibilità estetica e l’immaginazione creativa.
Per gli alunni della primaria, oltre ai laboratori in aula, è prevista la possibilità di affiancare un’uscita didattica a Bonavicina (San Pietro di Morubio) presso la casa-museo del pittore veronese Charlie, vincitore nel 2000 della Biennale di Venezia per la pittura.
Corpo, cura, empatia. La vita dell’altro nelle proprie mani

Progetto rivolto al personale sanitario
In ambito sanitario la relazione di cura avviene a partire dal contatto col corpo di chi è ammalato. Questa prossimità, anche fisica, con la sofferenza spesso porta i curanti a innalzare barriere difensive che possono mettere a disagio i pazienti e, a lungo andare, far perdere di vista il senso del proprio lavoro a medici e infermieri/e.
Nell’ambito dei lavori di cura, infatti, l’empatia viene spesso confusa con l’immedesimazione, col “mettersi nei panni dell’altro”. Tale confusione può far temere che assumere un atteggiamento empatico comporti il rischio di essere sopraffatti dalle problematiche del paziente.
ll progetto si propone di riflettere sull’impatto emotivo e sul coinvolgimento relazionale che caratterizza le professioni sanitarie offrendo una nuova visione dell’empatia che salvaguardi il benessere di chi cura e di chi è curato.
L’empatia, infatti, se propriamente intesa e vissuta, oltre a favorire un miglior inquadramento diagnostico, preserva dal burnout, perché permette di mantenere intatta la propria sensibilità e la gioia di curare.
Imprese possibili. Costruire ponti tra vita personale e professionale

Progetto rivolto al personale di aziende e organizzazioni
Il mondo del lavoro e la sua organizzazione tende a incentivare standard competitivi e individualisti a cui molte donne faticano ad adeguarsi, a maggior ragione poiché, nell’ambito dei rapporti famigliari, al contrario, viene loro richiesto di essere sensibili e altruiste, di prendersi cura, di tutto e di tutti, in maniera spesso esclusiva. Si tratta di richieste contraddittorie che fanno sentire molte donne divise a metà.
Il progetto intende potenziare il valore aggiunto delle competenze di cura nelle professioni e proporre pratiche che aiutino a tenere insieme le diverse dimensioni dell’esistenza.